top of page
Immagine del redattoreGiuseppe Spezzano

Decidere al buio non è la soluzione

Decidere al Buio: La Verità sui Leader

Bentornati a tutti. Oggi parleremo di uno dei concetti più interessanti e forse anche più fraintesi del mondo del management. Parlo della capacità di decidere al buio velocemente con solo poche informazioni a nostra disposizione. Non ditemi che non vi è mai capitato di sentirvi dire frasi come "saper prendere decisioni in un attimo e sotto pressione è una grande virtù".


Io sono Giuseppe Spezzano e mi occupo di gestione agile di progetti software. In questo blog troverai consigli pratici per migliorare l'operatività del tuo lavoro.


Oggi voglio proprio sfatare uno di quei miti che hanno accompagnato la carriera universitaria di tantissimi studenti, tra cui anche la mia. Sarete d'accordo con me che nel mondo del lavoro è molto diffusa l'idea che i leader, i veri leader, devono essere in grado di prendere decisioni difficili velocemente sulla base di pochissime informazioni.


Questa è una di quelle capacità che è sempre stata ricercata e interpretata come una delle caratteristiche più interessanti che un vero leader debba avere: la capacità di trovare la strada giusta in uno schiocco di dita, la capacità di non farsi influenzare dal momento e agire secondo un ben delineato tracciato. Ecco, non esagero nel dire che questa caratteristica, che dovrebbe caratterizzare i veri leader, è forse una delle capacità più male interpretate di sempre. Certo, forse è una di quelle doti che si desidera tanto trovare o avere, come saper volare o saper respirare sott'acqua, ma la verità è che, a causa della nostra stessa natura, non esiste.


Spesso però può capitare di confondere questa caratteristica con ben altre di tutt'altra natura: presunzione, esperienza e, perché no, anche ignoranza. Quando si è di fronte ad una scelta, in particolare in momenti difficili, la cosa giusta non è quella di scegliere d'istinto sulla base di poche informazioni. La cosa corretta sarebbe quella di fermarsi, analizzare la moltitudine di scelte possibili e confrontarsi con le persone che si hanno intorno. Perché potete scommetterci, puoi essere il più grande leader della terra, ma se hai una scelta di fronte a te e hai più strade possibili da prendere, in questi casi fermarsi e riflettere sulle possibilità che hai di fronte a te non è per niente una cattiva idea.


Inoltre, può aiutarci a trovare soluzioni più sensate e più robuste di quelle che prenderemmo sull'onda della fretta. La fretta di decidere crea uno stress eccessivo nella mente di tutti, anche dei migliori leader. Ad ogni modo, questo stress ti porta a fare decisioni che spesso sono del tutto casuali, e se va bene si basano su situazioni che si sono vissute in passato, e magari se sei fortunato, hai anche la possibilità di indovinarla. Ma potete immaginare, nella maggior parte dei casi si sbaglia.


Non crediate però che non scegliere velocemente sia cosa semplice e quindi che, prendendosi il tempo di riflettere, chiunque sarebbe un buon manager o un buon leader. Non è così semplice. Vediamo il perché. Per prima cosa, non è per nulla scontato riuscire a non agire d'istinto e fermarsi a riflettere. Che ci crediate o no, la gran parte delle persone prende decisioni sull'onda delle emozioni. Sì, anche i migliori leader. La forte pressione dall'esterno sul dover scegliere velocemente ci porta a prendere decisioni che spesso riguardano situazioni che abbiamo vissuto in passato, ma questo non vuol dire che sia la decisione giusta per quel momento. Nella maggior parte dei casi, questo tipo di comportamento non fa altro che aumentare lo stress, causare ulteriori dubbi e aumentare il bisogno di provare il proprio valore cercando di convincere gli altri che la propria scelta sia quella giusta. Il risultato, insomma, è che le decisioni prese di fretta hanno troppo spesso delle imperfezioni.


La capacità di fermarsi e prendersi del tempo per decidere richiede tre doti che in realtà è difficile trovare: sicurezza nelle proprie capacità, capacità di confronto, pazienza. Attenzione, non confondete però la pazienza con la procrastinazione: sono due cose ben distinte. La prima è un grande pregio, la seconda è un grande difetto. Sfortunatamente, queste tre doti - sicurezza, capacità di confronto e pazienza - sono troppo spesso sottovalutate e poco ricercate. Ad esempio, la pazienza, cioè la capacità di resistere a pressioni di capi e colleghi, la capacità di resistere al desiderio di agire d'istinto, non è cosa semplice da trovare ed è una dote che dovrebbe essere ricercata nei veri leader.


Proprio riguardo questo argomento, tempo fa lessi un articolo online che citava una storia che rende bene l'idea e che voglio provare a riassumervi. La storia ha per protagonista un poliziotto e un ubriaco. Questo poliziotto, durante il suo turno notturno, vede per strada un uomo chino a terra intento a cercare qualcosa sotto la luce di un lampione. Il poliziotto allora si ferma e chiede all'uomo che cosa stesse cercando. L'uomo così risponde che aveva perso le chiavi di casa ed era lì intento a cercarle. Il poliziotto, a questo punto, mosso quasi da commozione, si ferma e decide di aiutare l'uomo nella sua ricerca. Dopo però qualche minuto senza risultati, il poliziotto si rivolge di nuovo all'uomo e gli chiede se fosse sicuro di aver perso le chiavi proprio lì, in quel punto, in quella zona. L'uomo ubriaco allora lo guarda incuriosito e risponde: "No, non sono sicuro. Forse le ho perse da qualche parte su per la strada." "Ma allora perché cerchi così insistentemente in questo punto?" chiede il poliziotto. "Beh, perché la luce qui è molto meglio," risponde l'ubriaco.


Bene, morale della storia: non è facile cercare al buio e, per l'appunto, nemmeno prendere decisioni sulla base di poche informazioni. Questo è uno dei motivi per cui spesso si sceglie di agire come si è agito in passato, sotto la luce dell'esperienza, sull'onda delle emozioni e della fretta. Staccarsi da questi concetti ed essere capaci di analizzare e confrontarsi sulle situazioni è uno dei motivi per cui è difficile essere dei buoni leader. Quindi smettiamola di pensare che le persone in gamba siano quelle capaci di prendere decisioni velocemente. Cerchiamo invece di circondarci di persone, colleghi riflessivi e analitici, capaci di confrontarsi e mettersi in gioco.

Per oggi è tutto. Se ti è piaciuto questo post, lascia un commento e condividi le tue esperienze. Noi ci vediamo al prossimo articolo. Fino ad allora, ricordate: keep it simple.



0 visualizzazioni0 commenti

Commentaires


bottom of page