Gli avevo promesso che avremmo riparlato di story point. Vi ho spiegato in passato cosa sono gli story point, ma oggi voglio approfondire perché sono utili. Io sono Giuseppe Spezzano, Scrum Master e consulente. Aiuto le aziende a migliorare l'organizzazione del lavoro per diventare più produttive e accelerare i tempi di sviluppo software. In questo post vedremo perché stimare la complessità è meglio che stimare il tempo nelle attività di sviluppo.
Smettere di stimare in termini di tempo
Spesso siamo abituati a stimare il tempo necessario per completare un'attività. Oggi voglio spiegarvi perché è più utile abbandonare questo approccio e iniziare a pensare in termini di complessità. Per farlo, faremo un esercizio insieme.
Esercizio di stima dell'altezza
Immaginate il One World Trade Center a New York, uno dei grattacieli più alti al mondo. Ora provate a stimare la sua altezza in centimetri, senza googlare. Avete dieci secondi.
Quanti di voi ci sono andati vicini? Probabilmente alcuni di voi hanno risposto 20.000 cm, altri 40.320 cm. Ma la realtà è che quasi tutti hanno tirato a indovinare. Anche se sappiamo cos'è l'altezza e cosa sono i centimetri, stimare una misura assoluta come questa è estremamente difficile. La maggior parte delle persone si sente in difficoltà e finisce per indovinare.
L'importanza del confronto
Ora immaginate un altro esercizio. Pensate al The Shard di Londra accanto al One World Trade Center. Vi chiedo di confrontarli e di stimare quanto il Grattacielo A sia più alto del Grattacielo B. cercate su google le immagini di questi due palazzi. vi do altri 10 secondi.
Questa volta è stato più semplice, vero? Molti avranno detto che il Grattacielo A è circa il doppio del Grattacielo B. Questo perché siamo molto più bravi a fare stime relative rispetto a stime assolute. Quando abbiamo un metro di confronto, il nostro cervello riesce a valutare con maggiore precisione. Questa capacità è utile non solo per misurare l'altezza, ma anche per valutare la complessità di un'attività.
Stimare la complessità, non il tempo
Nel lavoro di tutti i giorni, stimare il tempo necessario per un'attività è spesso come tirare a indovinare. La soluzione è abbandonare le stime temporali e iniziare a pensare in termini di complessità relativa. Stimare la complessità significa confrontare un'attività con altre, identificando quali sono più semplici e quali più complesse.
Siamo molto più bravi a capire quanto un'attività è più complicata rispetto a un'altra piuttosto che provare a stimare in ore o giorni. Ecco perché gli story point sono così utili: ci permettono di concentrarci su fattori come l'incertezza, la quantità di lavoro e la coordinazione necessaria, piuttosto che sul tempo preciso che richiederà.
Esercizio pratico per stimare la complessità
Vi invito a fare un esercizio da soli: prendete tre attività passate – una semplice, una difficile e una di media difficoltà. Tenetele come riferimento. Quando riceverete una nuova attività, provate a valutarne la complessità basandovi su queste tre attività come punto di confronto. Non serve essere precisi, ma sarà un buon allenamento per iniziare a stimare in termini relativi.
Conclusione
Ecco perché gli story point sono utili per stimare la complessità, per evitare di tirare a indovinare il tempo necessario per concludere un'attività. Invece di preoccuparci del tempo, dovremmo concentrarci sulla complessità e usare il confronto per ottenere stime più realistiche. Se volete approfondire questo argomento, guardate il video correlato e fatemi sapere nei commenti che tecniche usate per stimare la complessità. Grazie per aver letto, e ricorda: keep it simple.
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